Dal 1 luglio 2023 è attiva la Direttiva Omnibus, ovvero la direttiva europea sulla tutela dei consumatori. Le normative che contiene sono mirate a proteggere gli utenti da pratiche scorrette da parte di negozi fisici e online, e per evitare di violarle le aziende devono essere aggiornate.
La Direttiva Omnibus affronta due ambiti principali, i prezzi indicati nelle campagne promozionali e le pratiche commerciali ingannevoli.
Prezzi di riferimento delle campagne promozionali
Questa norma regola l’esposizione dei prezzi di riferimento durante campagne promozionali, agevolando così la comprensione da parte dei consumatori degli sconti effettivi a loro disposizione. Secondo questa direttiva le aziende dovranno esporre chiaramente il prezzo applicato precedentemente. Non solo, quello indicato dovrà essere il prezzo più basso che il venditore ha applicato nei 30 giorni precedenti l’inizio della promozione.
Se la riduzione avviene in modo progressivo, deve essere mantenuto come prezzo di riferimento quello indicato nel primo annuncio di riduzione.
A questa norma vengono applicate delle deroghe nei casi in cui i prodotti sono stati immessi sul mercato da meno di 30 giorni, ove il venditore dovrà indicare il periodo di riferimento, e nei casi di prezzi di lancio, vendite sottocosto e vendite di prodotti agricoli e alimentari deperibili, ove la normativa non viene applicata.
La sanzione per chi non rispetta questa normativa va dai 516 ai 3.098 Euro.
Pratiche commerciali ingannevoli
Questa normativa regola le attività aziendali intorno all’attuazione di pratiche commerciali scorrette, quali:
- la promozione di un prodotto come identico a un altro venduto in un altro Stato membro ma che abbia caratteristiche o composizione differenti;
- la mancanza di un’indicazione chiara quando un prodotto è parte di un annuncio pubblicitario;
- indicare che le recensioni di un prodotto sono riconducibili ad acquirenti precedenti, senza effettivamente verificare la genuinità di tali recensioni;
- inviare o ingaggiare terzi all’invio di recensioni false.
In questi casi c’è un’ulteriore novità in merito alle sanzioni per le aziende che non rispettano queste normative, in quanto la sanzione massima è stata innalzata da 5 a 10 milioni di Euro.